Quelli veramente erano pomodori verdi.
Si vede che in USA non hanno i fiori di zucchina, altrimenti ci sarebbe stata qualche altra mamma Teressa in qualche parte degli States che con i fiori avrebbe fatto concorrenza alle chicken wings, magari impiastricciandole di improbabili salse piccanti e dolciastre.
Qui in Italia io non conosco nessuno che non ami i fiori di zucchine fritti, a me che non si tratti di soggetto con conclamata patologia epatica, che le disdegna facendo di necessità virtù, come la volpe con l’uva.
Ebbene io, da nutrizionista (un po’ alternativa invero) posso dirvi che se il vostro fegato è anche solo mediocremente attivo potete osare questa specialità, magari con qualche accorgimento.
Friggete a largo d’olio e asciugate bene la frittura su carta assorbente.
La pastella deve essere semiliquida, in modo che ne aderisca poca al fiore (la mia stavolta era già un po’ troppo densa).
Mangiate senza accompagnare con pane o quant’altro: c’è già la farina della pastella.
Evitate il vino: sembra che “faccia digerire” ma in realtà aggrava il lavoro del fegato.
Preparatevi una bella tisana con un cucchiaino di semi di finocchio una foglia di alloro e una scorzetta di limone, che farete bollire un minuto, e bevetevela a fine pasto, prima o dopo un bel caffettino, se vi piace; vi farà digerire anche i sassi (non so se anche le chicken wings).
Mangiate solo quelle! Un piatto di frittura deve essere una storia a sé, l’impegno digestivo va concentrato su quello; una semplice insalatina completerà il pasto. Meglio niente frutta.
Ci sono teorie dietologiche accreditate (fin dai tempi della famosa dottoressa Kusmini) che attribuiscono alla frittura (se fatta a regola d’arte) proprietà benefiche per il fegato.
Per quanto riguarda il caffè, recenti studi ne decantano importanti benefici, se utilizzato con moderazione naturalmente. Se ve ne fate una dozzina al giorno tanto vale che vi facciate una riga di coca.
Ma perché psichedelici, se sono così digeribili, vi chiederete?
Bè, è l’accompagnamento che fa la differenza. L’accompagnamento musicale. A fine pasto, data la giornata calda, mi sono stesa sul divanetto per una mezz’oretta musicale di relax. Però ho sbagliato musica. L’impegno digestivo, seppure modesto, insieme a questo brano di Schulze, e il leggero dormiveglia, hanno prodotto esperienze psichiche singolari.
https://www.youtube.com/watch?v=DboXNo8PeZw&list=OLAK5uy_kOgbbdm9F6kTWcB472MlxGGBb0QrShXNI
INGREDIENTI
Qualche fiore di zucchina e qualche fetta di zucchina ............ cal 50 circa
Un paio di fettine di emmenthal o altro formaggio a fette........ cal 100 circa
Qualche filetto di acciuga sott'olio...... cal 30 circa
pastella:
Farina 100 grammi ..................... cal 400
Un uovo .....................cal 70
Acqua q.b., sale, un pizzico di lievito in polvere
Due cucchiai di olio
Olio per friggere
CALORIE TOT
dipende da quanto olio di frittura rimane imbevuto nella pastella, comunque se avete usato tutta la pastella potrebbero essere in tutto circa 800 / 900.
Si tratta però di un paio di porzioni, perchè per usare tutta la pastella avrete usato almeno 6 fiori e 6 fette di zucchina.
Tagliate a striscette l'emmenthal. Avvolgete un filettino di acciuga nella striscetta e inflatelo nel fiore di zucchina.
tagliate a metà una grossa zucchina e poi fatela a fette.
Immergete nella pastella e friggete a largo d'olio per fare ben dorare.
Scolate il fritto sulla carta assorbente, e scaricate il più possibile l'olio di frittura.
La pastella può essere preparata anche usando birra anzichè acqua; risulterà più croccante e friabile.